Volvo
L’esposizione internazionale di Göteborg del 1923, grazie alla presenza di un centinaio di espositori di autovetture, risveglia l’interesse sopito verso le auto da parte dei paesi nordici.
Sino a quel momento, i costruttori ricercavano componenti per auto all’estero, li acquistavano e poi assemblavano il tutto; i risultati però non erano sempre soddisfacenti e la qualità piuttosto scadente.
Ma alla Volvo la pensavano in maniera differente, la qualità doveva essere una componente fondamentale. Volevano progettare e disegnare i componenti dell’auto, scegliere i fornitori per farli produrre secondo le loro esigenze e poi assemblarli grazie a del personale esperto direttamente in Svezia.
Così, nel 1927 grazie ad Assar Gabrielsson e Gustaf Larson (entrambi dipendenti SKF), nasce a Göteborg la casa automobilistica Volvo Car Corporation.
Nel primo decennio, vennero costruiti modelli che riscossero un discreto successo, tale da portare la Volvo ad essere quotata in borsa.
La penuria di carburante provocata dalle prime avvisaglie di una seconda guerra, spinse la Volvo a cercare delle alternative che trovarono nel gas da gasogeno, ottenuto dal carbone.Nel frattempo, come molte altre case automobilistiche, anche la Volvo iniziò una produzione di veicoli bellici.
Un ventennio dopo la sua fondazione, la Volvo supera la propria produzione di autocarri e autobus con quella delle automobili.
Gli anni sessanta furono per la Volvo, gli anni degli ampliamenti.
Vista la grande richiesta del mercato americano, costruirono ad Halifax in Canada, la prima fabbrica estera di assemblaggio.
Gli Stati Uniti, divennero ben presto il mercato più importante per le esportazioni, Volvo occupava la quarta posizione.
Qualche anno dopo, venne inaugurata una nuova fabbrica di assemblaggio anche a Ghent in Belgio, per far fronte alle richieste del mercato europeo e in Malesia per il mercato asiatico.
Ormai il marchio Volvo era riconosciuto a livello internazionale.
Sul finire degli anni sessanta, e più precisamente nel 66, uscì la Volvo 144. Quattro freni a disco, piantone dello sterzo in sezioni, blocco per le cinture di sicurezza a tre punti di attacco, impianto frenante a doppio circuito e ripartizione a triangolo ( in caso di rottura di uno dei due circuiti, la capacità frenante era garantita all’80% dall’altro circuito).
Si pensi che , negli Stati Uniti, la 144 era conforme alle nuove norme sulla sicurezza ancor prima che venissero rese pubbliche.
Grazie all’accantonamento di parte del fatturato, la Volvo inaugura nel 72, il Volvo Technical Centre. Un importante centro dove poter sviluppare nuovi motori, nuove tecnologie, ricerche sulle variazioni climatiche, le prime soluzioni ecosostenibili e soprattutto, test sulla sicurezza delle vetture.
Sulla base dei risultati delle prime ricerche, viene lanciata una nuova generazione di vetture, la Volvo 240 in sei diversi modelli e la Volvo 260 in due modelli.
La Serie 240 montava un nuovo motore B21 con albero a camme in testa e la Serie 260 aveva un nuovo 6 cilindri a V, il B27.
Nel 1977, Volvo celebra il 50° anniversario con una versione speciale del modello 240, color argento metallizzato, con speciali modanature decorative nere e oro. Nello stesso anno venne presentata anche la Volvo 262 coupé disegnata da Bertone, con selleria in pelle, aria condizionata, alzacristalli elettrici, specchietti retrovisori e antenna radio.
Nel 1980, esce la Volvo 240 Turbo con motore B21 ET da 155 cv, un modello dalle prestazioni elevate e con le caratteristiche tipiche di una vettura sportiva.
Tutti i motori a benzina furono modificati per ridurre il consumo di carburante e migliorare il rendimento.
Ma la vettura innovativa che é nella memoria collettiva, é sicuramente la Volvo 760.
È il 1982, l’auto esce con due diverse motorizzazioni, il 6 cilindri B28E a benzina e un nuovo diesel turbocompresso a 6 cilindri, il TD24. Grazie al TD24, la Volvo 760 GLE passava da 0 a 100 km/h in 13 secondi, risultando una delle vetture diesel più veloci al mondo.
Con l’avvento della serie 850 nel 1991, la Volvo passa alle 4 ruote motrici e alla trazione anteriore.
La serie 850 risulta essere la più venduta in assoluto nella storia della Volvo.
- Fu la prima vettura al mondo ad essere equipaggiata con airbag laterale di supporto al sistema di protezione contro gli urti laterali.
La Volvo 850 riceve più di 40 riconoscimenti a livello internazionale per la sicurezza, l’innovazione e il design tra quelli più importanti.
A metà degli anni 90, altri nuovi modelli si profilano all’orizzonte, le loro denominazioni cambiano: i numeri che indicheranno le dimensioni della vettura, verranno precedute dalle lettere S (berlina – sedan), V (station wagon – versatilità ) e C (coupé o cabriolet).
Da sempre, Volvo è associato al termine Station Wagon. Nel corso degli anni le Station Wagon Volvo si sono evolute, abbinando versatilità e linee eleganti, al piacere della guida e prestazioni brillanti. A conferma di ciò, le varianti più interessanti: la V70R AWD (All Wheel Drive) a trazione integrale, la V70 XC (Cross Country) con motore turbo a bassa pressione di 2,5 litri da 193 cv e trasmissione automatica oppure con il cambio manuale e un motore turbo da 2 litri di 225 cv.
Gli anni 2000, rappresentano per Volvo l’ingresso nel mondo dei SUV e nuovi modelli. La berlina medio-compatta ma tutta da guidare grazie al 2.4 litri da 250 cv Volvo S60, le versioni aggiornate della Volvo V70 e della V70 Cross Country, e la Phase II della Volvo S40.
Come molte altre case automobilistiche, anche Volvo è attenta ed impegnata alla riduzione dell’impatto ambientale. L’obiettivo è quello di avere entro il 2025, una gamma completa di vetture ecologiche tra vetture e suv elettrici e veicoli ibridi e raggiungere entro il 2030, impatto neutro sull’ambiente.
Alle porte, l’uscita della C40 Recharge, un suv elettrico che garantisce un’autonomia di 420km ed una potenza di 408CV.
Oggi, la casa svedese è di proprietà del gruppo cinese Geely
Subterms